Negli ultimi anni si sta assistendo ad un cambiamento del concetto medico tradizionale del prendersi cura della persona. Il focus si sta spostando, per i medici più attenti e sensibili, dal preoccuparsi di curare e guarire le persone, al cercare invece di metterle il più possibile in una condizione di benessere. In pratica si è compreso che le persone vanno seguite in modo olistico e che corpo, mente e ambiente sono strettamente correlati e che trovando l’equilibrio tra questi tre elementi si possono ottenere risultati di gran lunga migliori per la salute integrale individuale.
Oggi le persone, grazie agli stimoli che arrivano dal mondo dei media, alla maggiore divulgazione di tutti gli argomenti, alla capillarità del sistema internet, si informano di più e a loro volta sollecitano i professionisti del settore ad un maggior dialogo.
Questo concetto di medicina olistica e del benessere che si sta rapidamente sviluppando è validissimo anche riguardo l’approccio alla propria fertilità, che molto spesso da giovani si dà per scontata. Il desiderio di genitorialità è tra le pulsioni più complesse di una persona, che coinvolgono aspetti fisici, relazionali verso se stessi e verso la società.
Per una cultura generale acquisita la donna si confronta maggiormente con altre donne e inizia prima i controlli, mentre l’uomo rimane sempre più reticente a parlare e alle visite per valutare il proprio stato.
Spesso una giovane coppia, per svariati motivi che tutti noi ben conosciamo, tende a ritardare la decisione di mettere al mondo un figlio, ma quando, dopo un periodo di ricerca la gravidanza non arriva, si insinua il dubbio che qualcosa potrebbe non andare bene e la coppia che desidera il figlio entra in un circolo di ansia che più passa il tempo e più aumenta. Allora si inizia un percorso medico che non sempre risulta agevole.
Fondamentale è comprendere sin da subito, per non perdere tempo prezioso, come muoversi e a chi rivolgersi, soprattutto se la coppia e in particolare la donna non è più giovanissima.
L’Iter diagnostico da seguire per ogni coppia va valutato caso per caso a seguito di un attento colloquio conoscitivo, solo dopo aver a lungo parlato con entrambi i partner, gli specialisti possono fare un piano di lavoro sulle indagini necessarie per comprendere le cause e dare il giusto aiuto.
Il processo riproduttivo umano è estremamente complesso e coinvolge una serie di processi biologici che devono funzionare al meglio per arrivare ad una gravidanza.
In realtà gli addetti ai lavori dovrebbero instillare la cultura della prevenzione e spingere alla ricerca costante dello stato di benessere psicofisico individuale e di coppia, al di là della decisione di cercare un figlio. In questo modo, anche se si decide di avere un figlio più avanti nel tempo ci si troverebbe comunque in una condizione migliore.
Si eviterebbe così di ricorrere all’ultimo momento, con una fretta che porta a non eseguire tutti i controlli possibili per ottenere una Procreazione Naturale, che potrebbero evitare l’uso rapido di tecniche di Riproduzione Medicalmente Assistita, dove non strettamente necessario.
Quindi, se si vuole migliorare e sostenere la Fecondità Naturale di una popolazione, l’educazione e la cultura della prevenzione deve essere diretta agli adolescenti e ai loro genitori con programmi sociali mirati, corsi nelle scuole, educazione sessuale e sentimentale consapevole, educazione ad uno stile di vita sano e ad una alimentazione attenta, dibattiti scientifici e non politici, questo dovrebbe essere lo scopo della Campagna del Ministero Italiano per la salute riproduttiva.
Benvenuta l’attenzione al problema e l’istituzione del Fertily Day, ma ricordiamoci che la propria fertilità la si cura e sostiene tutti i giorni dell’anno con la giusta attenzione al proprio benessere.
Immagine di copertina da padovadonne.it