Anche il Latte Materno, Bene Comune di inestimabile valore, è purtroppo oggigiorno contaminato da tossici ambientali - come del resto tutti i nostri corpi - tra i quali diossine, policlorobifenili, pesticidi, metalli pesanti ed altri agenti ancora ed è un indicatore attendibile dello stato di inquinamento dell’ambiente.
Sappiamo da una crescente ed autorevole letteratura scientifica che l’esposizione ad agenti inquinanti nelle fasi precoci della vita può condizionare lo stato di salute non solo nell’infanzia ma anche nell’ età adulta, con possibilità di trasmissione transgenerazionale dei danni.
Preservare il latte materno è pertanto una azione inderogabile se vogliamo garantire la miglior salute possibile ai nostri figli e alle future generazioni.
I bambini italiani presentano il più alto incremento annuo di rischio di cancro rispetto agli altri paesi europei e per i nuovi nati si prevede un crollo della speranza di “vita in salute” , come risulta dai dati eurostat, da cui risulta ad esempio che per le bambine italiane la speranza di vita in salute era nel 2003 di 74 anni e di soli 63 anni nel 2008.
Tutto ciò ci preoccupa fortemente.
Riteniamo che il livello di civiltà di una Nazione si misuri sullo stato di salute e benessere della sua infanzia, dal momento che l’infanzia rappresenta la risorsa più importante di un paese ed il futuro di tutti noi.
Ecco cosa intendiamo chiedere con la nostra campagna:
1) che venga effettuato un biomonitoraggio a campione del latte materno.
Riteniamo questo il primo passo necessario affinchè le autorità politiche procedano a mettere fine a pratiche inquinanti. Il latte materno è un indicatore molto attendibile dello stato dell’ambiente di vita della madre ed un suo adeguato biomonitoraggio è diffuso e raccomandato dall'Organizzazione Mondiale dell Sanità http://www.who.int/foodsafety/chem/pops_biomonitoring/en/index.html L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha già coordinato quattro studi internazionali sull’argomento, ha riscontrato fortunatamente in molti paesi europei una diminuzione dei livelli di diossine, ma a questi studi non ha purtroppo mai partecipato l’Italia.
Le conoscenze disponibili al riguardo per il nostro paese sono pertanto scarse o pressoché nulle e sempre più autonomamente condotte per iniziativa spontanee.
2) che venga ratificata la Convenzione di Stoccolma.
La Convenzione di Stoccolma, sottoscritta nel 2001 ed entrata in vigore nel 2004 dopo la ratifica da parte di 50 Stati, prevedeva che per per 12 POP's ( Persistent Organic Pollutant's), agenti inquinanti tossici e persistenti - fra cui le diossine - se ne vietasse la produzione e l'immissione nell'ambiente. Attualmente sono 151 gli Stati che hanno ratificato la Convenzione, ma l’Italia è l' unico tra i paesi europei che non l’ha ancora ratificata, pur avendola sottoscritta nel 2001.
Altri punti qualificanti della campagna sono: l' urgenza di superare pratiche evitabili ed altamente inquinanti quali l’ incenerimento di rifiuti, un più stringente controllo degli impianti inquinanti, l’abbandono dell'uso di pesticidi ed altre pratiche dal rapporto costi-benefici nettamente penalizzanti per l’ambiente e per la salute delle presenti e future generazioni.
Certi della Sua attenzione e sensibilità su tematiche di così rilevante importanza e delicatezza, confidiamo in una Sua attiva partecipazione e ringraziandoLa per l'attenzione, Le inviamo i più cordiali saluti.
A nome del gruppo promotore della campagna, le portavoci Patrizia Gentilini e Paola Negri
La campagna è promossa da associazioni di società scientifiche, medici , genitori (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Andria, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e o l’Ambiente onlus – Venafro) che, con diverse mission, si sono trovati accomunati dal desiderio pressante di proteggere l'infanzia dai danni derivanti dall’inquinamento ambientale, a partire dal latte della propria madre.