A Cittadella, una piccola cittadina medioevale nella provincia di Padova, ha sede la Fondazione Fratelli Dimenticati, una Onlus che da ben 25 anni lavora nel campo della cooperazione allo sviluppo, portando il suo aiuto alle popolazioni più povere della terra. Fratelli Dimenticati opera in India, Nepal, Nord Messico, Guatemala, Nicaragua e Haiti.

Paesi molto diversi tra loro, ma accomunati da una triste caratteristica: la presenza di tante, troppe persone che vivono in condizioni di povertà estrema, emarginate dalla società e abbandonate dalle istituzione.. tanti “fratelli dimenticati” che continuano ad aver bisogno di un aiuto!

 
I beneficiari principali degli interventi messi in atto da Fratelli Dimenticati sono soprattutto i bambini, la categoria in assoluto più vulnerabile ai rischi che una vita di indigenza comporta. Viene data fondamentale importanza all'istruzione, senza la quale non sarebbe possibile alcun tipo di sviluppo autonomo da parte delle popolazioni più povere. Dando ai bambini la possibilità di frequentare la scuola si vogliono fornire loro i mezzi perché possano essi stessi, con le loro forze, emanciparsi dalla propria condizione e contribuire allo sviluppo della propria comunità, eliminando ogni forma di sfruttamento e disuguaglianza sociale. Tutto questo è reso possibile grazie alle donazioni di moltissimi benefattori provenienti da tutta Italia, che danno il loro contributo attraverso il Sostegno a Distanza.
 
Il paese in cui Fratelli Dimenticati ha iniziato la sua attività, e in cui sostiene il maggior numero di bambini, è l'India, una nazione di enorme estensione territoriale, tanto varia e affascinante quanto ricca di contraddizioni e lati oscuri. Se da una parte le innovazioni tecnologiche e il Pil in crescita stanno generando grosse ricchezze, dall'altra gli smisurati squilibri sociali fanno sì che il 42% della popolazione viva ancora sotto la soglia della povertà. L'analfabetismo e il tasso di mortalità infantile raggiungono ancora livelli elevatissimi e un grandissimo numero delle persone risiede negli slum, sovraffollate baraccopoli che sorgono alla periferia delle grandi città. Molte di loro non sono neppure registrate all'anagrafe, né possiedono alcun documento: per lo stato queste persone semplicemente non esistono e non possono pertanto usufruire di nessun tipo di previdenza sociale. 
Nelle famiglie più povere i bambini sono spesso costretti a lavorare assieme ai genitori che, altrimenti, non riuscirebbero a guadagnare abbastanza da poter nutrire tutta la famiglia.
 
Un bambino-lavoratore è un bambino privato della propria infanzia, costretto a diventare adulto e ad affrontare le sofferenze della vita proprio nel periodo in cui dovrebbe pensare solamente ad andare a scuola e a divertirsi con i propri coetanei.  
Ed è così che nel villaggio di Passol, a circa 60 km da Delhi, troviamo bambini che lavorano nelle fabbriche di mattoni, passando ore e ore chini sotto il sole a riempire di argilla grossi e pesanti stampi. Vengono da famiglie poverissime, arrivate a Passol in cerca di un lavoro e di una vita migliore, per poi ritrovarsi ad essere sfruttate dai padroni delle fabbriche, guadagnando a stento quel che basta per sopravvivere. 
Allo stesso modo a Ranchi, nello stato del Jharkhand, le strade degli slums sono affollate di bambini che lavorano come ragpickers: raccolgono i rifiuti che trovano a terra, li differenziano e li rivendono alle aziende che si occupano del riciclaggio. Trascorrono le giornate a frugare in mezzo alla spazzatura, senza guanti né protezioni, vulnerabili a malattie ed infortuni. 
È a loro che Fratelli Dimenticati rivolge i suoi progetti, a loro e a tutti quegli innumerevoli bambini costretti a faticare e soffrire ogni singolo giorno della propria vita. 
 
Bambine indiane di Kunduri
 
Per le bambine indiane la vita è, se possibile, ancora più dura rispetto a quella dei loro coetanei maschi. Nella tradizione indiana, infatti, la donna è stata sempre considerata inferiore rispetto all'uomo. In molte famiglie povere la nascita di una figlia viene considerata più come un peso che come una risorsa: una donna non può essere d'aiuto nei campi come può esserlo un uomo e, per di più, occorre versare in dote una quantità di denaro molto elevata al momento del suo matrimonio (l'usanza di versare la dote in India è proibita per legge ma, di fatto, è ancora diffusa, specialmente tra la popolazione rurale).
Questa situazione ha portato alla drammatica diffusione dell'aborto selettivo, nei casi in cui il futuro neonato è di sesso femminile o, addirittura, dell'infanticidio. Le ultime statistiche indicano che, nel solo anno 2011, in India sono scomparse in questo modo più di un milione di bambine.
Non è raro che le bambine appartenenti alle fasce più povere della popolazione vengano avviate alla prostituzione, a volte spinte o vendute dai loro stessi genitori, che lo considerano come un mezzo, se pur estremo, per guadagnare dei soldi e migliorare le condizioni di vita della famiglia. Più giovani sono, più sono ambite dagli amanti del turismo sessuale.
 
Una volta inserite nel circuito della prostituzione, riuscire ad uscirne è per queste bambine un'impresa quasi impossibile. Le loro condizioni di estrema povertà, il basso status sociale, la mancanza di istruzione sono tutte condizioni che favoriscono il perpetrarsi del loro sfruttamento. Inoltre, non avendo la possibilità di frequentare la scuola e di imparare un altro mestiere, non hanno la capacità di guadagnarsi da vivere in modo diverso. Se poi riescono a uscire da questo terribile tunnel, il marchio di “prostituta” continuerà comunque ad accompagnarle a vita, costringendole a scontrarsi quotidianamente contro il pregiudizio della gente e l'emarginazione sociale.
Altre volte le bambine vengono date in sposa quando sono ancora molto piccole, spesso a uomini molto più grandi di loro. Recenti stime effettuate dall'Unicef affermano che in India il 47% delle donne fra i 20 e i 24 anni che hanno un marito si sono sposate quando non avevano ancora compiuto la maggiore età.
 
Anche alle spose bambine è negata la possibilità di frequentare la scuola, di giocare con i coetanei, di godersi l'infanzia. Una volta sposate, esse finiscono per diventare le schiave del marito e della sua famiglia, perdendo completamente la loro libertà e mettendo a rischio la propria salute con gravidanze eccessivamente precoci.
Nei piccoli villaggi rurali, infatti, la pratica di maritare le proprie figlie quando sono ancora bambine è estremamente diffusa. Le alunne che frequentano la scuola provengono tutte da famiglie molto povere e, spesso, il loro destino è appunto quello di essere date in sposa, perdendo per sempre la possibilità di costruirsi la vita che desiderano.
 
Per garantire a tutte queste bambine la possibilità di studiare, Fratelli Dimenticati mette a disposizione numerosi abiti da sposa low cost, di diversi modelli e misure, disponibili con un'offerta minima di 200,00 Euro.  
 
Nel sito internet della fondazione è possibile trovare le foto di alcuni dei modelli disponibili. Acquistando un abito da sposa, sarà possibile contribuire al sostegno delle bambine di Kunkuri, per fare in modo che anche loro abbiano la possibilità di studiare e costruirsi un futuro. 
Un'altra possibilità per dare il proprio contributo al Sostegno a Distanza è quella di destinare il  5xmille a Fratelli Dimenticati. Grazie ai fondi raccolti negli ultimi anni è stato possibile realizzare importanti opere, come il Centro Professionale di Techo in Nepal e, in India, un centro per disabili a Trissur e un ostello di Mylaram. Sempre grazie a questi fondi, inoltre, è stato possibile contribuire al mantenimento di ospedali e lebbrosari e portare avanti numerosi progetti di sviluppo, volti a favorire l'inclusione sociale delle persone più svantaggiate. 
 
Per donare il 5xmille alla Fondazione Fratelli Dimenticati occorre inserire il codice fiscale  90003360287 nel modello della dichiarazione dei redditi. 
 
Una decisione che non costa nulla, ma che può donare una speranza di vita a chi si trova nel bisogno.
 
 

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