"[...] come sai io sono ancora malata d'amore e ho paura perché non riesco a fare miglioramenti come credevo. Temo che nn riuscirò MAI a superare questa cosa, e se ci fosse una medicina la prenderei [...]"
Una fedelissima amica del Blog, si definisce "malata" d'amore per la propria figlia.
Bella, nel vortice dello sviluppo, in pieno fermento.
Vale a dire "psicopatica" come ogni adolescente che sia degna di definirsi tale: ora ribelle, ora "mamma senza te non posso vivere"; ora donna matura e responsabile, ora "mamma senza te non posso vivere"; ora sicura di se' decisa e coraggiosa, ora "mamma senza te non posso vivere"; ora aggressiva, ostile, sfrontata, ora "mamma senza te non posso vivere"...
Che tenerezza infinita, questo bisogno-tentativo di distacco, che contrasta mortalmente con il desiderio- nostalgia del legame.
Che tenerezza infinita accarezzarsi arrotolate sul divano, pensando: "No, questo non ci verrà mai tolto!", giocare ancora a fare la mamma con la figlia misurando dei vestiti, nella certezza che nessun legame potrà offuscare tanta bellezza!
E che tenerezza guardare questa (e tante... tutte?) questa mamma che, mentre si chiede se sia ora del reggiseno, sogna di preparare ancora un biberon o cullare fra le braccia la sua cucciola.
Eppure tutto questo dovrà finire.
E la mamma lo sa, e la figlia pure.
Domani? Stasera? Quanto tempo ci resta? Un mese, un anno? O questa sbornia di coccole sarà l'ultima?
Quanto dolore, a pensarci, quanto fa male... e allora occorre ubriacarsi di nuovo, per non sentire che la bambina cresce: nuova sbornia di coccole.
E speriamo che sia la cucciola a desiderarla, perché se gliela chiedo io mi manda a quel paese. Ma se è lei a volersi appalloccare....
E se domani sarà una donna?
No, no... è presto, che vado pensando? Però l'età per i primi fidanzatini c'è, altro che...
Come dovrò comportarmi? Fare finta di niente? Informarmi su tutti i ragazzi che frequenta? Pretendere di conoscerli? Farli venire in casa? Tenermi fuori? Lasciare che siano fatti suoi? Oppure invitarli alle feste di famiglia, o solamente qualche volta a cena?E se non avrà più bisogno di me? Che posto avrò? Che senso avrò nella sua vita? E che senso avrà la mia vita? Non sarà un vuoto incolmabile? Come potrò sopravvivere a questo male d'amore?