Fin dai primi anni di vita del bambino il corpo è un elemento centrale della sua vita. All'inizio “subisce” tutta una serie di esperienze, di cura e anche di gioco attraverso il corpo che lo portano a vivere il corpo anche come mezzo di relazione con l'altro.
In psicomotricità definiamo il primo periodo come lo stadio del corpo 'subìto', nel momento in cui il bambino passa la fase in cui è totalmente dipendente dall'adulto e conquista le sue prime autonomie (camminare, mangiare da solo) si passa alla fase importantissima del corpo 'vissuto'.
Questo periodo è fondamentale perchè il bambino ha bisogno di fare sufficienti esperienze di sé, del proprio equilibrio, della motricità spontanea e di tutte le coordinazioni più complesse non solo per sviluppare una buona immagine di sé ed avere una buona stima del proprio agire, ma anche per poter costruire una buona percezione del proprio corpo attraverso l'esperienza vissuta.
Negli importantissimi anni della Scuola dell'Infanzia il bambino compie innumerevoli esperienze sul proprio corpo, la motricità spontanea diventa fluida e molti degli schemi motori di base si affinano diventando sempre più complessi.
Intorno ai tre anni e mezzo, ma a volte anche quattro, la sintesi tra quanto il bambino ha fino a quel momento vissuto sul piano corporeo e quanto ha percepito delle parti che lo compongono viene rappresentato graficamente. Di solito la prima rappresentazione dello schema corporeo avviene tramite la riproduzione del viso,successivamente, sotto a questo cerchio con dentro altri piccoli cerchi che rappresentano gli occhi e la bocca si nota la comparsa di braccia direttamente attaccate alla testa.
Ma perchè è così importante strutturare un buono schema corporeo?
Oltre alla rappresentazione mentale della figura umana che è una sintesi tra quanto vissuto e percepito dal bambino, la messa in relazione tra le varie parti del corpo è un precursore della scrittura perchè in sé contiene elementi spazio-temporali importantissimi. Il prima e il dopo, il sopra- sotto tutti segni che il bambino ritroverà al momento in cui dovrà apprendere la scrittura.
E' per questo che la strutturazione dello schema corporeo è uno dei prerequisiti all'apprendimento della scrittura e della lettura. Infatti i segni che compongono la scrittura hanno una disposizione nello spazio ben precisa, ma anche un preciso ordine temporale, proprio come nello schema corporeo.
Altrettanto importante è la rappresentazione mentale di questo schema, cioè l'immagine mentale permanente che il bambino ha di sé e della figura umana.
Le esperienze che si fanno alla Scuola dell'Infanzia devono prevedere come fulcro centrale il corpo, non basta dire al bambino che nel disegno non struttura una specifica parte del corpo di disegnarla, se infatti nel disegno manca è principalmente perché manca nella sua esperienza o non è stata sufficientemente vissuta e percepita per poterla poi rappresentare.
Se per esempio nel disegno di un bambino non viene rappresentata la parte centrale del corpo dovrò prevedere nella sua quotidianità, anche scolastica, una serie di esperienze che lo indirizzino a sentire questa parte, a viverla e a denominarla affinchè nella rappresentazione grafica del corpo si aggiunga.
Silvia Campanella, psicomotricista