La super mamma. Da qualche anno a questa parte la figura della super mamma è cambiata. La nuova super mamma non ha più il grembiule, le patacche di pomodoro e rigurgito, no!
Non ha la casa limpida, la cera sui mobili e l'arrosto nel forno, giammai! La nuova super mamma cucina Seitan e Quinoa, veste un po' hippie, è alternativa è eco-bio-veg. Non ha le ciabatte ma le gonnellone a fiori e ha i bimbi sempre addosso, immarsupiati al ventre, come una cangura.
Questa tipologia di mamma è instancabile e praticamente perfetta. Ha una conoscenza innata della psiche e delle attitudini del neonato. Sa quando e perché piange, parla come lui, sa che musica fargli ascoltare per sviluppargli il cervello e lo ha bombardato di Mozart direttamente in pancia dalla prima settimana di gravidanza.
E' laureata in omeopatia, in fitoterapia, in bio-ecologia terroristica, in economia alternativa, è una nutrizionista, è cuoca, sa far da sé creme e cosmetici, è naturopata , chiropratica e maestra yogi. Ha un fisico perfetto, quando si riposa fa la spaccata frontale e tamburella con le dita sul parquet in legno ecosostenibile. E' capace di far tornare bianca una tovaglia macchiata di vino con il solo ausilio delle noci da lavatrice. - di cui un giorno parleremo-
Costruisce giocattoli con materiali riciclati e li costruisce già a norma CE. Se li faccio io mio figlio come minimo si taglia le vene dei polsi con qualche parte affilata. Non ha mai comprato un pannolino usa e getta. Allatta fino ai 2 anni. Vive in simbiosi col bebè. Non lo vaccina. Coltiva i germogli sul balcone.
Questa è la nuova Wonder Woman. Non è una mamma pasticciona come me. Non spreca danaro in pannolini, non dà medicinali, perché la febbre deve “sfogare”, il raffreddore è un segnale del corpo, le pappe industriali sono veleno. Questa mamma vive giornate di 36 ore perché ottimizza.
Non come me che perdo tempo coi social network.
Lei, nelle due ore in cui il pupo fa il sonnellino, ha fatto il pane senza lievito, ha sminuzzando cibo bio con la mezzaluna, ha macinato il grano della filiera corta. Sul terrazzo ha una capretta da mungere, la rasa per filare la lana e fare a maglia i vestitini appena ha tempo libero, dall'ora 25 all'ora 36 della sua giornata, in verticale, in candela o in ponte.
Durante il sonnellino del bebè, nel pomeriggio, ha lavato via la pupù dai ciripà, ha steso lenzuola bio, ha usato i rifiuti umidi per la compostazione e ha letamato i vasi dove coltiva il basilico. Lei ha il dono della pranoterapia. Le sue mani si scaldano fino a 60 gradi e quando sono più bollenti le usa per stirare. Si tira via il latte schizzandolo in bottiglie da litro che rivende alla banca del latte.
Questa mamma partorisce in casa sua, nella vasca da bagno, senza antidolorifici e da sola, estraendosi il bimbo dalle gambe con una mano sola, senza un gemito. Al limite con un fazzoletto o un osso di pollo tra i denti. Tiene la placenta attaccata al bambino finché non si stacca da sola dopo 40, 45 anni. Non ha bisogno del maschio il più delle volte perché ha già il suo bebè.
Fa controinformazione negli ospedali e va dalle gravide in attesa della visita con l'anestesita a dire: perchè lo fai? <<Tu hai tutte le risorse per partorire senza epidurale, cos'è hai paura? >> , Si becca un sacco di botte e insulti dalle balenottere all'ottavo mese che non ne vogliono sapere, ma lei, stoica, inarrestabile, irriducibile, molto wonder, svolantina e continua a fare controinformazione.
Alzi la mano chi non ha provato a essere la super mamma? Io ho pensato allo scenario per qualche secondo e sono diventata verde e impaurita.
Ma anche senza essere arrivate a tanto, chi di voi non ha comprato almeno un pannolino lavabile? Chi non ha provato a fare la pasta madre per il pane, il semolino fatto dall'inizio. Chi non ha provato a tirarsi via il latte per non darlo mai in polvere? Chi non ha provato almeno una volta, come me a costruire giocattoli fatti in casa?
Io guardo a questa mamma con la bocca aperta e dico: mamma, che fatica! Che sudore! Ma chittelofafà? Poi vado al primo supermercato e carico il carrello di consumismo, pret a porter e cerco di inseguire la mia vita con il disordine solito che mi contraddistingue.
Per me la giornata è fatta di ore che turbinano in un soffio, ma se mai mi dovesse capitare di restare ferma bloccata, costretta a perder una o due ore, immobilizzata, non so, ad esempio perché il tram è guasto, semmai mi dovesse capitare di non aver nulla da fare, io non tiro fuori il lavoro a maglia, non faccio scarpine all'uncinetto, non studio una nuova ricetta. Io non sono nemmeno così social da mettermi a giocare a Ruzzle. Io m'appoggio alla spalla dello sconosciuto che ho di fianco. Ringrazio il guasto, m'assesto comoda, me ne frego e dormo. Almeno finché non mi svegliano che siamo arrivati in deposito.
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